L’area selvatica di Kaldoaivi (dal Sámi settentrionale: “gálddo” ovvero sorgente, ed “oaivi”, un tipo di fell) è la zona inabitata più vasta della Finlandia che con la sua superficie di più di 2900 km2 si estende nei comuni di Inari ed Utsjoki. La zona è principalmente pianeggiante con la betulla lappone come unica specie di albero (anche se vicino a Sevettijärvi ci sono anche foreste di pino) e con una concentrazione molto alta di laghi, fiumi e paludi – tutti tipici della natura finlandese. Ci sono tre percorsi segnalati: Saamenpolku (80-90 km), Inarinpolku (100 km, continua in Norvegia fino al Mar Glaciale Artico) e Sevettijärvi-Pulmani (60-70 km, quello più conosciuto). Tutti questi percorsi si trovano nella parte est di Kaldoaivi, vicino alla confine con la Norvegia, il che vuol dire che andando verso ovest è anche probabile che non si incontri nessuno prima di raggiungere la strada E75 (3-4 giorni di trekking). Resta certo che io e la mia compagna di viaggio ci volevamo andare per goderci un po’ il silenzio assoluto… A proposito, siccome non ci sono molti percorsi segnalati ed il terreno risulta abbastanza difficile, Kaldoaivi non è il posto ideale per i principianti. Nell’altopiano non ci sono punti di riferimento e quindi nel caso di pioggia o nebbia è molto difficile orientarsi – anche con la bussola e la cartina!
Quest’escursione animata dai colori della “ruska” e di una lunghezza di circa 119 km è durata 8 giorni. Le temperature andavano dai -1 di notte ai +17 di giorno (il che è insolito in Lapponia a settembre). Abbiamo pernottato sia nelle capanne aperte (“autiotupa”, attrezzate dallo Stato ed utilizzate da chiunque si avventuri nelle zone remote) sia nel nostro “loue” (http://en.wikipedia.org/wiki/Loue_(tent)). Prima abbiamo attraversato quasi tutta la Finlandia in macchina, arrivando prima a Rovaniemi dove abbiamo pernottato nella foresta e dopo ad Inari dove abbiamo avuto la possibilità di farci la doccia.
<strong>Day 1 – Mer 11.09. Sevettijärvi-Opukasjärvi-Iisakkijärvi (20 km)</strong>
Dopo una notte ben dormita nelle foreste di Sevettijärvi, abbiamo lasciato la macchina nel parcheggio del “Museo Tradizionale dei Skolt Sámi” ed iniziato la nostra avventura in mezzo al nulla alle 8 del mattino. Per i primi tre giorni abbiamo seguito il percorso segnalato da Sevettijärvi verso Pulmanki, visitando varie capanne aperte lungo la strada.
(Sì, abbiamo usato l’autoscatto…)
Il paesaggio tipico, ovvero palude, roccia ed un po’ di foresta:
Dopo Katriinajärvi ed una stradina (a 3 km da Sevettijärvi) inizia un recinto per le renne che bisogna essere superato per continuare il cammino lungo il percorso… Abbiamo fatto piccole soste ogni mezz’ora e sono riuscito anche a fotografare le vivacissime ghiandaie siberiane (Perisoreus infaustus):
Eccovi qualche altra foto del primo giorno:
(Questo tipo di terreno è tipico nelle zone pianeggianti di Kaldoaivi.)
(Kaldoaivi è pieno di ruscelli non molto difficili da attraversare.)
L’unica giornata di pioggia è stata proprio questa. Pioggia anche molto forte, quindi tutti bagnati ci siamo recati alla capanna aperta di Opukasjärvi per pranzare e per far asciugare le nostre cose!
Dopo la pausa pranzo MOOOLTO lunga abbiamo continuato il nostro viaggio attraversando due fiumi: Silisjoki e Näätämöjoki. Destinazione: capanna aperta di Iisakkijärvi.
La pioggia ha fatto comparire un arcobaleno:
Iisakkijärvi è la capanna più antica del percorso Sevettijärvi-Pulmani, costruita nel 1969. Sotto il sole basso della serata c’era un’atmosfera magica!
Un ragazzo di Oulu che avevamo già incontrato ad Opukasjärvi è entrato nella capanna e ci è anche rimasto per la notte. 🙂 L’acqua fredda del lago ci ha regalato un’esperienza rinfrescante perché ci siamo tuffati per lavare via tutto il sudore… Nella capanna invece faceva così caldo che si moriva! Di notte la temperatura interna si è abbassata, e io che non ho usato il mio sacco a pelo questa notte ho dovuto usare il mio giacchetto di cotone per non sentire il freddo. Abbiamo visto anche l’aurora boreale nel cielo notturno!
<strong>Day 2 – Gio 12.09. Iisakkijärvi-Huikkimajoki + una passeggiata (12 km)</strong>
Eravamo talmente stanchi dopo il primo giorno lunghissimo che abbiamo deciso di camminare meno oggi. Destinazione: la prossima capanna aperta. Il paesaggio è cambiato; sembra già quasi di essere sull’altopiano.
Durante le nostre pause lunghe ho fatto un paio di fotografie artistiche:
Ogni tanto ho preso una fettina di carne di renna essiccata…
C’erano mirtilli…
…ed Empetrum nigrum letteralmente dappertutto!
Con l’intenzione di pescarci una cena abbondante, siamo andati al piccolo lago vicino per vedere se c’era pesce. C’era ma non ce l’abbiamo fatta a prenderlo. Avevamo letto dal guest book della capanna che vicino c’erano anche le ossa di un alce, quindi abbiamo fatto una passeggiata serale per andarle a vedere.
Cena l’abbiamo mangiata nella capanna…
…dopodiché ci siamo recati sotto il loue a 50 metri dalla cabina per la notte.
<strong>Day 3 – Ven 13.09. Huikkimajoki-Tsaarajärvi cabina aperta-Tsaarajärvi sud (15 km)</strong>
Prima si fa colazione, poi si va! Più di 12 km per raggiungere la prossima capanna e il punto più a nord della nostra gita, Tsaarajärvi. Sapevamo già che ci sarebbero paludi da attraversare ma non erano certamente l’unica difficoltà che abbiamo incontrato. La stanchezza si sentiva sempre nei piedi ed eravamo costretti a fare soste ogni 15-30 minuti per poter continuare. Ci siamo fermati per riempire le nostre bottiglie d’acqua qui (sì, l’acqua è potabile praticamente ovunque):
Durante questa pausa abbiamo trovato il teschio di un lemming (Lemmus lemmus)!
Ci siamo tolti le scarpe più volte lungo il viaggio… Dopo aver camminato più chilometri è una sensazione bellissima perché fa MALE ai piedi! Le scarpe che ho usato sono della marca JahtiJakt (sui 100 euro) e devo dire che sono state un buon acquisto. Sono scarpe di pelle con uno strato impenetrabile AirTex che ha tenuto l’umidità e l’acqua delle paludi lontante dai miei piedi. 🙂 Insomma, la mia esperienza è sempre positiva.
E finalmente siamo arrivati ai fell lapponi dove abbiamo visto un branco di renne che stavano pascolando liberamente com’è l’usanza qui (non è stata l’unica volta che le abbiamo avvistate durante la nostra gita)!
…ecco una foto di una delle paludi che abbiamo attraversato in questi giorni…
Pausa pranzo nella bellissima capanna di Tsaarajärvi:
Gli unici due escursionisti che abbiamo visto durante la giornata sono arrivati alla capanna dopo le 18 quando noi stavamo già per continuare verso sud-ovest. Abbiamo dormito vicino all’estremo meridionale del lago Tsaarajärvi.
<strong>Day 4 – Sab 14.09. Tsaarajärvi sud-Bealljegasvadda-Moreshveaijávri-Adolfin kammi (18 km)</strong>
La giornata è iniziata con un’ascesa sopra il fell. Da questo giorno in poi il percorso segnalato l’abbiamo lasciato dietro le spalle ed abbiamo continuato in direzione ovest affidandoci alla bussola ed alla cartina, verso Kaldoaivi vero e proprio.
(Qui il percorso in rosso è quello per le motoslitte.)
Paesaggi stupendi… In questa foto si vede già il fell Bealljegasvadda, alto 333 metri. Ci siamo saliti sopra. 🙂
Questo dev’essere il Diphasiastrum alpinum:
Finalmente abbiamo raggiunto la cima del Bealljegasvadda, uno dei punti più alti in zona!
Qui i fell più alti raggiungono malapena l’altezza di 400 metri ma i paesaggi sono sempre belli…
Abbiamo fatto sosta pranzo sulla riva del lago Moreshveaijávri… Una zuppa di pomodoro e basilico è un’ottima scelta ma dopo qualche giorno non se ne può più!
Da lì abbiamo proseguito in ascesa ripida verso la zona priva di alberi, altezza 250-300 metri. Che sudore, che sole, che vento!
La discesa è iniziata 3-4 km prima del fiume Pulmankijoki. Questo fiume che finisce nel lago Ylä-Pulmankijärvi è alquanto largo ma facilmente attraversato mettendo piede sui sassi che spuntano dall’acqua. Ancora un mezzo chilometro e bam! eravamo arrivati nel posto più bello di questo viaggio – Adolfin kammi con le sue cascate, un luogo paradisiaco in mezzo al nulla.
Il kammi (nella foto qui sopra) è stato costruito alla fine degli anni ’60 dai ragazzi del Centro di Ricerca di Kevo. Si tratta di un tipo di abitazione tradizionale nelle zone scarse di alberi, scavata nel terreno. Adolfin kammi prende il suo nome dal pilota dell’aeroplano tedesco Junkers-Ju52 cascato in un laghetto vicino nel 1944. Si dice che lo spirito di Adolf abita nel kammi perché i costruttori ci hanno portato il suo sedile dall’aeroplano… Dunque, per essere sicuri che il vecchio Adolf non ci faccia scherzi durante la notte anche noi gli abbiamo regalato gocce di acquavite. 🙂
Dentro il kammi si trova un libro stampato con tutta la storia del kammi ed anche i contenuti dei guest book dal 1969 fino all’inizio del 21esimo secolo. Hanno stampato 150 copie del libro in totale, ed il primo si trova proprio qui. Non ci sono stati molti visitatori all’anno, al massimo 50-60. Mi sembra che ci siano stati solo un paio di stranieri.
A 200 metri dal kammi sorge una cascata meravigliosa di circa 25 metri di altezza…
Ci siamo arrampicati sopra la cascata per bere acqua dal ruscello e per scattare qualche foto.
Eravamo già a metà strada… Stanchi morti ci siamo recati nel kammi ed abbiamo dormito come sassi. Mi sa che ha preferito dormire anche il vecchio Adolf – dato che non abbiamo notato niente di strano durante la notte.
<strong>Day 5 – Dom 15.09. Adolfin kammi-Junkers-Moreshveaijohka-Skiehtsaras (16 km)</strong>
Svegliarsi è stato tragico. Abbiamo deciso di rimanere a dormire ancora un’oretta prima di alzarci, e quindi dopo aver fatto colazione e gli zaini ci siamo avviati solo alle 10 del mattino. Come prima cosa siamo andati a vedere il Junkers JU-52 distrutto dai sovietici durante la Seconda Guerra Mondiale. Il relitto l’abbiamo trovato abbastanza facilmente:
Il motore sinistro del Junkers si trova nel Museo di Aviazione della Finlandia Centrale. Il relitto giace in mezzo ad un laghetto, e se si fosse avanzato solo qualche metro in più, sarebbe andato contro la roccia a piena velocità. Meno male che non è successo così! Ci sono decine di aeroplani dei nazi distrutti durante la guerra che sono rimaste in Lapponia, raggiungibili attraversando decine di chilometri di foreste, laghi e paludi.
E’ iniziato a piovere. Noi siamo saliti sul fell e continuato verso Moreshveaijohka (un ruscello alle gambe del Bealljegasvadda) dove abbiamo fatto pausa pranzo. Direzione est, distanza 10 km dalla nostra destinazione: Skiehtsaras:
<strong>Day 6 – Lun 16.09. Skiehtsaras-Gisttabeljohka-Huikkimajoki-Iisakkijärvi (19 km)</strong>
La nebbia alle 6 del mattino…
Il recinto per le renne non ci ha trattenuto molto – ha solo allungato il nostro viaggio di un paio di chilometri. 🙂 Usando la bussola e la mia cartina siamo arrivati alla capanna di Huikkimajoki dopo 4,5 ore (circa 10 km) dove abbiamo pranzato velocemente, e da lì abbiamo proseguito altri 9 chilometri tornando a seguire il percorso segnalato verso Iisakkijärvi…
Arrivati ad Iisakkijärvi abbiamo superato la soglia di 100 km in totale! Eravamo già molto stanchi dopo 4 giornate lunghissime, e quindi abbiamo deciso di prendere un giorno di riposo. Notte fuori sotto il nostro loue.
<strong>Day 7 – Mar 17.09. Iisakkijärvi-Opukasjärvi (6 km)</strong>
Il nostro ritmo giornaliero già seguiva il ritmo del sole… Quindi era inutile cercare di riaddormentarsi dopo le 8 del mattino. Era molto più bello bere té e leggere sia il guest book che un buon libro nella capanna:
Pescare non ha dato nessun risultato…
Verso le 3 del pomeriggio abbiamo fatto le pulizie obbligatorie nella capanna e camminato quei 6 chilometri miseri per raggiungere la capanna di Opukasjärvi per passarci la notte prima del nostro ultimo giorno di gita. E indovinate chi abbiamo incontrato lungo la strada..? I testimoni di Geova! :p
<strong>Day 8 – Mer 18.09. Opukasjärvi-Sevettijärvi (13 km)</strong>
La sveglia alle 6.30. Dopo una colazione molto veloce ci siamo avviati verso Sevettijärvi. Siamo stati veloci come anche negli ultimi 2-3 giorni perché solo l’idea di un bel piatto abbondante di arrosto di renna con purée di patate e salsina di mirtilli rossi accompagnato da un boccale di birra ci ha dato forza e coraggio di durare anche gli ultimi chilometri che sono sempre difficili… Infatti abbiamo percorso più di 13 km in meno di 5 ore e siamo arrivati alle ore 12.30!
Dopo aver sistemato tutta la nostra roba in macchina e cambiato maglia pulita ci siamo diretti nell’unico pub (Sevetin baari) per fare pranzo. Immaginate la delusione quando ci hanno detto che l’arrosto l’avevano finito! 😦 Meno male c’era un campeggio lì vicino dove abbiamo prenotato un posto per il nostro loue e mangiato l’arrosto di renna più buono del mondo… Prima di fare la sauna alle 18 abbiamo avuto qualche ora da passare sulla spiaggia di Sevettijärvi – temperatura +16 gradi ed un bel sole! Mica male…
…la sauna e una nuotata nel lago sono le cose più belle che si possano fare dopo 120 km di cammino! Questo viaggio era un’esperienza alla quale io non rinuncerei per nessuna cosa al mondo. E non è finita qui…
Concludo dicendo che secondo me è strano che il 95% di quelli che vanno a fare trekking in Kaldoaivi seguono solo i percorsi segnalati. Strano perché i posti e paesaggi più belli si trovano là dove non c’è nessuno… Noi dopo aver lasciato il percorso segnalato non abbiamo visto nessuno per 3 giorni! 🙂 Comunque, stranieri non devono avventurarsi nelle parti più remote senza guida che conosce il terreno e le condizioni climatiche a meno che abbiano MOLTA esperienza. Se volete andarci accompagnati per vivere un’esperienza sicuramente indimenticabile, contattatemi per maggiori informazioni. 😉
Dopo questa gita in Kaldoaivi abbiamo proseguito il nostro viaggio nella Norvegia settentrionale, per fare il bagno nel Mar Glaciale e per goderci i paesaggi! Ne scriverò un altro articolo – un altro giorno.